Il presidente ucraino Zelensky lancia l’allarme: “Russia potrebbe attaccare un Paese NATO entro cinque anni”.
La minaccia russa verso i paesi della NATO è tornata al centro del dibattito internazionale. Poco prima dell’apertura del vertice dell’Alleanza all’Aja, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rilasciato un’intervista a Sky News in cui ha affermato: “Un attacco della Russia a un Paese membro della Nato è possibile entro cinque anni”.
Una previsione che accende l’allarme su scala globale, soprattutto in relazione alle future capacità militari della Federazione Russa. Zelensky ha inoltre messo in dubbio l’efficacia dell’obiettivo di spesa proposto dalla NATO, sostenendo che “l’obiettivo di spesa proposto dalla Nato, pari al 5% del Pil e radicalmente aumentato, potrebbe essere troppo basso.”

Capacità militari russe in crescita
L’intervista offre anche una riflessione più ampia sul piano strategico russo a lungo termine. Secondo Zelensky: “A mio avviso, questo è un processo lento perché crediamo che a partire dal 2030 Putin potrà avere capacità significativamente maggiori. Oggi l’Ucraina lo sta bloccando. Non ha tempo di addestrare l’esercito, e vengono tutti annientati sul campo di battaglia.”
Parole che lasciano intendere come la guerra in Ucraina non sia solo una battaglia per la propria sopravvivenza, ma un vero e proprio argine alla proiezione aggressiva del Cremlino verso l’Europa.
Incontro con Trump: focus su armi e sanzioni
Un ulteriore nodo cruciale sarà l’incontro tra Zelensky e Donald Trump, previsto per domani. Una fonte della presidenza ucraina, citata dall’AFP, ha anticipato che “le squadre stanno definendo i dettagli” dei colloqui che si svolgeranno nel “primo pomeriggio” e che “si concentreranno sulle sanzioni alla Russia e sull’approvvigionamento di armi per Kiev.”
Le dichiarazioni di Zelensky, tutte riportate fedelmente e in corsivo, delineano un quadro di crescente tensione e necessità di maggiore reattività da parte della NATO. Il vertice all’Aja potrebbe dunque segnare una svolta nella strategia occidentale per contenere le ambizioni di Mosca.